IL PENSIONATO Questa è la storia di quel pensionato Che ha sgobbato per quasi cinquant' anni. All' agognata meta era arrivato. In buona forma, esente da malanni La sua rendita, frutto del lavoro, gli permette di viver con decoro. Aveva fatto, dopo la pensione, il suo programma per passare i giorni: ozio, riposo, tempo a profusione, qualche passeggiatina nei dintorni, un giretto, ogni tanto sulla bici e la partita a scopa con gli amici. Ma le cose cambiarono ben presto: mentre oziava per casa, assai contento, la moglie trovò un comodo pretesto per fargli fare un po d' allenamento. Mi pare, disse, che diventi pigro: corri a fare la spesa dalla Migros, vai alla posta, poi in farmacia, e le immondizie son da portar giù, nel garage c' è da far pulizia: gli impegni insomma non si contan più. Ma purtroppo anche tutto ciò non basta: c' è sempre qualche impianto che si guasta. Se incontra un conoscente per la via Che lo invita al caffè per un bicchiere, egli accetta per pura cortesia, ma pensa già tra sè con dispiacere: non ci voleva questo contrattempo, e che ci posso far se non ho tempo? Il poverino, ormai sotto pressione, ha doveri e mansioni in abbondanza. Sogna quiete, sospira distensione, rifiuta inviti, non va più in vacanza, e gira con un' aria triste e stanca: tutto per via del tempo che gli manca. Ora esegue lavori di ogni sorta Che lo stressano molto più di prima: fa la spesa, riòrdina, trasporta, vernicia, fora, avvita, sega, lima, ed a volte ricorda con rimpianto quell' impiego che gli pesava tanto. Va a finire che quando arriva l' ora del commiato per l' ultima partenza; il pover uomo non è pronto ancora, e implora: Sora Morte, abbi pazienza; altri impegni son sorti nel frattempo: scusa, ma per morir mi manca il tempo. |